Il sindaco di Milano progetta una forza popolare a trazione ambientalista di cui fa parte anche Di Maio.
Beppe Sala ribadisce ancora una volta che non si candiderà a nulla e il suo futuro è ancora quello di fare il sindaco di Milano. Pronto a sottoscriverlo, il primo cittadino milanese però non smentisce il suo progetto. Per quanto riguarda l’incontro con il ministro Di Maio sottolinea che i bisogni di Milano sono al centro dei suoi pensieri. “Il Tribunale dei brevetti è fondamentale” ricordando il motivo dell’incontro.
Ancora una volta esprime la sua stima nei confronti di Di Maio soprattutto ora che non è più parte dei 5 stelle. “Ha un ruolo importante, apprezzo la sua voglia di contribuire alla tenuta di un governo un po’ traballante ma obbligato ad andare avanti” dichiara il sindaco Sala. Ma per ora non ci sono accordi per un “salto nazionale” per lui e non c’è nemmeno un progetto. “Ci confrontiamo su una serie di idee, ma da qui a dire che potrà nascere qualcosa con lui o con altri è prematuro” smonta gli entusiasmi Sala.
Sala boccia il centro e Calenda e pensa ad una forza popolare
Per quanto riguarda la sua posizione politica però è certo sul fatto che non farà accordi con +Europa e Azione perché “il centro non mi intriga” dice il sindaco. Il suo interesse si rivolge ad una forza popolare che guardi al mondo ambientalista. Oggi però quello spazio è “occupato da un partito” anche se “un’interpretazione adeguata ai tempi della questione ambientalista ancora non la vedo” commenta Beppe Sala.
Il sindaco di Milano conclude con una stoccata al leader di Azione Calenda che aveva commentato l’incontro tra Sala e Di Maio dicendo che molti vedono il centro come un ufficio di collocamento. “Rispetto l’opinione di Calenda e non giudico il suo operato. Se lui vuole giudicare il mio va bene, ma credo che in certi momenti anche il silenzio sia d’oro” replica il sindaco.